Skip to main content

Ogni anno le infezioni da zanzare, mosche e zecche uccidono 700 mila persone e l’80% della popolazione è a rischio trasmissione. Così l’OMS ha lanciato un piano per nuovi programmi di controllo.

L’80% della popolazione mondiale rischia di contrarre un’infezione da zanzare, mosche e zecche. Ogni anno 700mila persone muoiono per infezioni come Zikadenguemalaria, filiriasi linfatica, leishmania, malattia di Chagas, di Lyme ed encefalite.

Proprio in questi giorni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato l’allarme, e tentando il ripristino del controllo degli insetti, ha rilasciato il Global Vector Control Response (Gvcr) 2017-2030, un piano di risposta globale con il rafforzamento dei programmi nazionali e il raggiungimento degli obiettivi entro il 2030.

L’obiettivo è quello di riallineare i programmi nazionali di controllo degli insetti, con l’aiuto dei progressi tecnici raggiunti negli anni: migliori infrastrutture, monitoraggio, sistemi di sorveglianza e una maggiore mobilitazione delle comunità. Il Gvcr, oltre ad aiutare i paesi nel raggiungimento di alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals), come acqua pulita e buona salute, mira a ridurre la mortalità per le malattie da insetto del 75% e l’incidenza del 60% entro il 2030, per prevenire epidemie in tutti i paesi.

Inoltre, il piano incentiva a ottenere nuovi interventi contro questi insetti-vettore: creare nuovi insetticidi, repellenti, migliorare lo screening delle abitazioni e sviluppare un batterio comune che impedisca ai virus di replicarsi nelle zanzare. Ma anche lo sviluppo economico ha il suo peso. “Se le persone vivessero in case con pavimenti e finestre solidi e aria condizionata, non avrebbero bisogno di zanzariere per i letti”, commenta Thomas Scott, uno degli scienziati che ha dato indicazioni all’Oms.