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Il topo domestico (nome scientifico Mus musculus)

Si tratta della specie di gran lunga più diffusa: il topo domestico si può infatti trovare comunemente in quasi tutti i paesi del mondo ed è un ospite delle abitazioni umane fin dall’antichità. Testimonianze storiche della Grecia e della Roma antiche riportano di rimedi più o meno efficaci per liberarsi di tali sgradite presenze. 

È spesso al “nostro fianco” e gli procuriamo involontariamente vitto ed alloggio. Può arrecare danni anche ingenti alle colture ed alle dispense di cibo, oltre ad essere vettore di una serie di malattie, come la leptospirosi. 

È inserito nell’elenco delle 100 specie invasive più dannose al mondo. Si tratta di animali attivi perlopiù dopo il tramonto e durante la notte si tengono lontani dalle fonti di luce violenta. Durante il giorno riposa in tane poste in luoghi riparati e foderati con vari materiali, come cartone, stoffa ed erba. Non va in letargo.

La sua taglia estremamente ridotta (il suo peso medio è fra i 10 e i 15 grammi) facilita la sua colonizzazione delle abitazioni ed il ridotto fabbisogno idrico gli permette di vivere in qualunque ambiente possa trovare abbastanza cibo, anche se non accompagnato da acqua.
Si ciba praticamente di tutto e non è facile stabilire quale sia l’alimento preferito in assoluto. Tra quelli più ricercati si possono citare il formaggio, la mela e i biscotti di vario genere.

La sua capacità riproduttiva lo rende l’infestante più rapido in qualunque ambiente offra le condizioni adeguate in termini di cibo e possibilità di riparo: si pensi che una femmina è in grado di riprodursi all’età di 60 giorni, dando alla luce da 5 a 8 piccoli anche una volta al mese.

Per la disinfestazione dei topi esistono anche metodi non cruenti, naturali.